Le gambe delle donne
Gambe

Le gambe nella storia: Twiggy

Per rappresentare le gambe delle donne negli anni sessanta la scelta è obbligata: non può essere che Twiggy a rappresentare il decennio che ha cambiato il mondo, nel bene e nel male e con tutte le conseguenze che viviamo ancora oggi

Gli anni sessanta hanno cambiato il mondo e no, non ci stiamo riferendo alle idee rivoluzionarie dei sessantottini o ad alti concetti come la libertà, su questo sito voliamo molto più in basso ma allo stesso tempo anche più in alto: gli anni sessanta hanno effettivamente liberato le donne (e le loro gambe in particolare) e Twiggy ha dato un contributo essenziale a questo processo di rinnovamento.

La pillola anticoncezionale, la minigonna e i collant sono tra le più importanti invenzioni degli anni sessanta che hanno contribuito in modo pratico ed efficace all’emancipazione delle donne. Di queste tre invenzioni la prima non ci interessa le altre due invece ci interessano moltissimo.

twiggy in collantCome abbiamo visto la diffusione dei collant va di pari passo con quella della minigonna e Twiggy ha contribuito alla diffusione di tutto questo. 

Nata dalle parti di Londra nel 1949, Twiggy Lawson (vero nome Lesley Hornby) lavorava come sciampista quando, all’età di 16 anni, venne scoperta dall’uomo che ne divenne in fidanzato e il manager.

Il contributo che Twiggy ha dato alla diffusione della minigonna e dei collant è fondamentale, non si può nascondere però che la modella inglese ha creato dei canoni estetici – decisamente discutibili – di cui ancora adesso fatichiamo a liberarci.

Il soprannome stesso della modella – stecchino – la dice lunga sulla sua magrezza, ed è stata anche lei a far cambiare i canoni della bellezza femminile ideale dalla pin-up degli anni del dopoguerra alla magrezza ai limiti della denutrizione.

twiggy

Bisogna ammettere infatti che le gambe di Twiggy sono tutto tranne che belle, è dagli anni sessanta che le modelle hanno cominciato a fare a gara di magrezza e a 50 anni di distanza ancora non riusciamo a liberarci da questa idea tanto che ancora oggi le passerelle della moda sono invase da modelle che avrebbero tanto bisogno di mangiare di più.

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