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Le meraviglie dei collant di lana

Ah, i collant di lana! Quel magico indumento che porta con sé un sacco di storie e aneddoti divertenti, perfetti per scaldare le fredde giornate invernali. Chi di noi non ha almeno un paio di collant di lana nell’armadio, pronti a essere indossati quando la temperatura scende e si inizia a sentire il freddo nelle ossa?

Ma prima di parlare dei lati negativi di questi magici indumenti (perché ovviamente ci sono, come in tutte le cose), lasciatemi raccontarvi qualche piccolo incidente che mi è capitato indossando i collant di lana. Vi garantisco che dopo aver letto queste storie, non guarderete più i collant di lana con gli stessi occhi!

Il primo aneddoto risale a qualche anno fa, quando mi trovavo a una festa di Carnevale. Avevo deciso di indossare un costume da fatina, con tanto di ali e bacchetta magica. Ovviamente, non potevo non completare il mio look con dei collant di lana rosa acceso. Peccato che, a metà serata, mi sono resa conto che i collant di lana avevano cominciato a fare delle bolle giganti sulle ginocchia, facendomi assomigliare più a un’anziana signora che a una fatina! Ho risolto il problema improvvisando una danza delle ginocchia, che mi ha permesso di vincere il premio per il costume più divertente.

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Image by Sabine from Pixabay

Un altro episodio mi è capitato mentre ero in montagna per una settimana bianca con gli amici. Ovviamente, non potevo non portare con me i miei amati collant di lana, fedeli compagni delle mie avventure invernali. Un giorno, mentre ero sulle piste, ho notato che un piccolo filo dei collant di lana si era incastrato nella zip della tuta da sci. In un tentativo disperato di liberarmi, ho tirato il filo, ma invece di risolvere il problema, ho fatto in modo che i collant si “sciogliessero” lentamente, creando un lungo strascico di lana dietro di me. Potete immaginare le risate degli amici e degli sconosciuti che mi hanno vista scendere la pista con quella bizzarra coda!

Ma basta con gli aneddoti, passiamo ai lati negativi dei collant di lana, che non sono certo pochi. Innanzitutto, c’è il problema del prurito. Sì, perché non tutti i collant di lana sono creati uguali, e alcuni possono essere veramente fastidiosi per la pelle, soprattutto se si è allergici o se si ha la pelle sensibile. E cosa c’è di più divertente che cercare di grattarsi discretamente le gambe mentre si è in pubblico, cercando di non dare nell’occhio? Un vero spasso, ve lo garantisco, soprattutto quando il prurito si concentra in zone strategicamente rilevanti!

Poi, c’è il problema delle “bolle” di cui vi ho parlato prima. I collant di lana, soprattutto quelli di qualità inferiore, tendono a formare queste simpatiche bolle sulle ginocchia, sui polpacci o addirittura sul sedere, rendendo il nostro aspetto decisamente meno affascinante di quanto vorremmo. E non c’è nulla di meglio che sentirsi osservati mentre si cammina per strada con delle enormi protuberanze sulle gambe, giusto?

Un altro punto a sfavore dei collant di lana è l’elettricità statica. Sì, avete capito bene: quei maledetti collant di lana sembrano avere il potere di trasformarci in vere e proprie calamite per la polvere e i pelucchi, per non parlare dell’elettroshock che ci becchiamo toccando un oggetto di metallo. Non importa quanto ci impegniamo a pulirli e a tenerli lontani da fonti di elettricità statica: alla fine della giornata, ci ritroveremo comunque con le gambe coperte di pelucchi e, talvolta, anche con i capelli che si rizzano in testa come se fossimo stati colpiti da un fulmine. Una situazione decisamente comica, ma non proprio ideale per chi vuole mantenere un aspetto curato e professionale.

E poi, come dimenticare l’effetto “salsiccia”? I collant di lana, soprattutto se indossati sotto pantaloni o gonne troppo stretti, possono creare quell’antiestetico effetto di compressione che ci fa sembrare delle salsicce pronte per essere messe sulla griglia. Un look decisamente deprimente, che mette a dura prova la nostra autostima e ci fa rimpiangere i collant di nylon o, addirittura, le gambe nude.

Ma non è tutto! I collant di lana, come tutti gli indumenti di lana, richiedono una cura particolare nel lavaggio. Dimenticatevi di gettarli nella lavatrice insieme a tutto il resto del bucato: questi delicati indumenti richiedono un trattamento speciale, con acqua fredda e detersivo specifico, e un’asciugatura all’aria aperta, lontano da fonti di calore. E se per caso doveste commettere l’errore di metterli nella lavatrice, preparatevi a ritrovarvi con dei collant adatti a una bambina di tre anni, con tanto di rimpicciolimento e infeltrimento. Un vero disastro, insomma!

Infine, non possiamo non parlare del prezzo. I collant di lana, soprattutto quelli di buona qualità, possono avere un costo piuttosto elevato, che può scoraggiare chi è alla ricerca di un capo caldo ma economico. E allora ci si ritrova a dover scegliere tra spendere una fortuna per dei collant che ci faranno sudare e grattare, o accontentarsi di quelli economici, con il rischio di ritrovarsi con le gambe coperte di bolle e pelucchi.

Insomma, i collant di lana, pur essendo un indumento indispensabile per affrontare l’inverno, nascondono una serie di insidie e inconvenienti che possono trasformarli da fedeli alleati a nemici giurati. Per fortuna ci sono dei rimedi o almeno delle contromisure!

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Photo by Thought Catalog on Unsplash

Ad esempio, per evitare il prurito e l’elettricità statica, potete provare a indossare un paio di collant di cotone o di nylon sotto quelli di lana: questo stratagemma vi permetterà di proteggere la pelle e di ridurre l’attrito tra i collant e i vestiti, limitando così la formazione di pelucchi. Per quanto riguarda il problema delle bolle, invece, un buon rimedio è scegliere collant di lana con una percentuale di fibre elastiche, che si adattino meglio alla forma delle vostre gambe e resistano meglio all’usura.

Per combattere l’effetto “salsiccia”, potete optare per collant di lana a compressione graduata, che vi aiuteranno a modellare le gambe senza costringervi in modo eccessivo. E se proprio non riuscite a sopportare l’idea di dover lavare i collant a mano, potete sempre utilizzare una rete per il bucato, che vi permetterà di proteggere i vostri preziosi collant di lana dai danni causati dalla lavatrice.

Infine, per risparmiare sul prezzo senza rinunciare alla qualità, tenete d’occhio le offerte e i saldi di fine stagione: con un po’ di pazienza e una buona dose di fortuna, potrete riuscire a trovare dei collant di lana di ottima qualità a prezzi decisamente più accessibili.

Insomma, nonostante i numerosi inconvenienti che possono presentarsi nell’utilizzo dei collant di lana, con un pizzico di inventiva e un o’ di fortuna possiamo trasformare questi indumenti in un alleato prezioso per affrontare l’inverno. E chissà, magari anche voi riuscirete a collezionare aneddoti e storie legate ai vostri collant di lana, da raccontare agli amici durante le lunghe serate invernali davanti a una tazza di cioccolata calda.

Collant di lana Wolford
Collant di lana Wolford

E voi, avete qualche aneddoto divertente o consiglio da condividere riguardo ai collant di lana? Non esitate a farcelo sapere: siamo curiosi di leggere le vostre storie e di imparare nuovi trucchi per domare questi indomabili indumenti invernali.

Oltre a questi suggerimenti pratici, è importante ricordare che i collant di lana, come tutti gli indumenti, hanno una storia e una tradizione che meritano di essere conosciute e valorizzate. Infatti, la lavorazione della lana risale a millenni fa, e la sua trasformazione in filati e tessuti ha rappresentato una vera e propria rivoluzione per l’umanità, consentendo alle popolazioni di proteggersi dal freddo e di sopravvivere in ambienti ostili. Se volete approfondire vi rimando all’articolo della mia collega che ha appena affrontato con serietà e professionalità l’argomento collant di lana, non come la sottoscritta che fatica a prendere sul serio un argomento così pruriginoso!

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