Le gambe delle donne
Calze e collant

Le calze della nonna sono diventate trendy

Le calze compressive, quelle che fino a ieri associavamo esclusivamente alle nostre nonne e ai loro problemi di circolazione, sono diventate il nuovo must-have delle donne più chic del mondo. No, non sto scherzando, e no, non ho battuto la testa!

Tutto è iniziato quando ho letto la storia di una certa Jamie Rubin, direttrice vendite di Isabel Marant (roba che se nomini quel marchio il tuo conto corrente trema), che ha speso 88 dollari per un paio di calze compressive color antracite per i suoi viaggi di lavoro a Parigi. Ottantotto dollari! Per delle calze che fino a ieri trovavi solo in farmacia accanto alle pastiglie per la digestione!

Ma andiamo con ordine, perché questa storia merita di essere raccontata bene.

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Dalle gambe gonfie al fashion statement

Pare che tutto sia nato dal problema universale di ogni donna che viaggia: le gambe gonfie dopo ore di volo stipate in sedili progettati evidentemente per hobbit claustrofobici. Fino a poco tempo fa, l’unica soluzione era nascondere le caviglie elefantiache sotto pantaloni larghi e sperare che nessuno se ne accorgesse.

Poi qualche genio del marketing ha capito che se prendi le calze compressive della nonna, le fai in colori trendy, ci attacchi un prezzo da capogiro e le chiami “compression wear”, improvvisamente diventano desiderabili quanto una borsa di Hermès! Probabilmente non ha dovuto fare altro che guardarsi attorno durante un volo perchè le stewardess indossano quasi sempre quel tipo di calze, e non sono mica sceme!

E devo ammettere che, dal punto di vista medico, la cosa funziona davvero: la compressione graduata aiuta la circolazione, previene i gonfiori e, secondo i dottori, riduce anche il rischio di trombosi. Insomma, bellezza E salute in un colpo solo. Che volete di più?

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La rivincita delle “granny tights”

Ma la parte più divertente di tutta questa storia è vedere come il mondo della moda stia abbracciando quello che fino a ieri considerava il simbolo della “non-fashion”. Jil Sander, Prada, Dolce & Gabbana: tutti hanno messo in passerella calze al ginocchio che, diciamocelo, ricordano molto quelle che la nonna Giuseppina indossava per andare dal medico.

È un po’ come quando improvvisamente le sneakers sono diventati chic o quando i jeans strappati hanno iniziato a costare più di quelli interi. La moda ha questa capacità magica di prendere qualcosa di assolutamente ordinario (o addirittura “brutto”) e trasformarlo nel nuovo Santo Graal dello stile.

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Le nuove protagoniste del mercato

Ora, invece di andare in farmacia a comprare le classiche calze beige color “gambaletto-del-nonno”, abbiamo brand super fashion che producono calze compressive in tutti i colori dell’arcobaleno. Vim & Vigr propone modelli a pois rossi e neri (29,95 dollari, mica pizza e fichi!), mentre Item m6 offre varianti in colori come “coral” e “black shimmer” con pattern a zigzag.

Praticamente è come se avessero preso le calze più antifashion del mondo e le avessero mandate al corso di styling di Anna Wintour!

L’effetto collaterale inaspettato

Ma sapete qual è la cosa più bella di tutta questa storia? Che finalmente possiamo indossare qualcosa che ci fa sentire bene DAVVERO, senza doverci vergognare. Quante volte abbiamo rinunciato a mettere una gonna dopo un viaggio perché avevamo le gambe gonfie come due mortadelle? Ora possiamo viaggiare comode e arrivare a destinazione con le gambe perfette per sfoggiare il nostro guardaroba migliore.

È la rivincita di tutte quelle volte che abbiamo pensato “magari la nonna aveva ragione…” solo che ora possiamo dirlo senza sentirci delle vecchie signore!

Quindi, care amiche, se vi state chiedendo se vale la pena investire in un paio di calze compressive trendy, la mia risposta è: assolutamente sì! Soprattutto se viaggiate spesso, se lavorate molte ore in piedi, o semplicemente se volete gambe che si sentano bene tutto il giorno.

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