Se c’è una cosa che i film dell’horror britannico degli anni ’60 e ’70 pare aver insegnato, è che anche le vittime designate dei vampiri possono avere un fascino irresistibile. E Veronica Carlson ne è la prova vivente. Nata nel 1944 da padre inglese e madre austriaca, questa splendida attrice ha saputo combinare l’eleganza britannica con una sensualità più calda e mediterranea, diventando una delle regine indiscusse della Hammer Film Productions.
La Hammer era la casa di produzione che aveva fatto dell’horror il suo marchio di fabbrica, sfornando capolavori gotici con Christopher Lee nei panni di Dracula e Peter Cushing in quelli di Van Helsing. Ma servivano anche delle eroine all’altezza, donne belle e raffinate che potessero essere all’altezza di quei mostri leggendari. Ed ecco arrivare Veronica, con quelle gambe chilometriche che facevano invidia persino alle vampiresse.

Nella prima foto la vediamo in tutto il suo splendore seventies: mini abito floreale, stivali alti fino al ginocchio e quella posa che mette in evidenza gambe da capogiro. Guardate quella linea perfetta che parte dalla caviglia e sale verso la coscia! Gli stivali bianchi erano il massimo della moda negli anni ’70, e Veronica li porta con una naturalezza che fa pensare che sia nata con i tacchi ai piedi. Era questo il segreto delle attrici Hammer: sapevano essere glamour anche quando interpretavano fanciulle in pericolo.
La sua carriera decolla nel 1968 con “Dracula Has Risen from the Grave“, dove interpreta Maria, la nipote del parroco che finisce nel mirino del conte vampiro. Non è difficile capire perché Dracula la scelga come vittima: oltre al talento recitativo, Veronica aveva quel fascino gotico che si sposava perfettamente con l’atmosfera dei film Hammer. E quelle gambe… beh, anche un vampiro centenario avrebbe fatto fatica a resistere!

La seconda immagine ce la mostra in una posa più intima e sensuale: seduta a terra con quel vestito che lascia intravedere gambe perfettamente tornite. La composizione è studiata ma mai artificiosa, e si nota subito quella classe innata che distingueva le attrici britanniche dell’epoca dalle colleghe americane. Non c’è ostentazione, non c’è volgarità, solo una sensualità raffinata che traspariva da ogni movimento.
Il successo con la Hammer continua con “Frankenstein Must Be Destroyed” (1969) e “The Horror of Frankenstein” (1970), dove divide la scena con i mostri più famosi del cinema. Ma Veronica non è mai solo una bella presenza: sa recitare, sa muoversi davanti alla macchina da presa e soprattutto sa valorizzare il proprio fisico senza mai scadere nel banale.

La terza foto è forse quella che meglio rappresenta il suo appeal: body bianco aderente, calze bianche tenute su da reggicalze che creano un contrasto affascinante con la pelle nuda della coscia, e quel sorriso che dice “so di essere irresistibile e non me ne vergogno affatto”. Era l’epoca della rivoluzione sessuale, quando le donne iniziavano a rivendicare il diritto di essere sensuali senza essere giudicate. Il gioco di contrasti tra le calze bianche e la pelle rappresentava perfettamente questo nuovo modo di intendere la sensualità femminile.
Ma non bisogna pensare che la sua carriera si sia limitata all’horror. Veronica ha recitato anche in commedie e film d’avventura, dimostrando una versatilità che pochi le riconoscono. Il problema è che quando hai gambe così perfette e un volto così fotogenico, il pubblico tende a ricordarti solo per quello. Una sorta di “maledizione della bellezza” che ha colpito tante attrici dell’epoca.
La sua bellezza aveva qualcosa di internazionale: il profilo aristocratico inglese si mescolava con la sensualità più calda dell’Europa centrale, eredità della madre austriaca. Era questo mix che la rendeva perfetta per il cinema di genere: abbastanza raffinata per i salotti vittoriani, abbastanza sensuale per attirare i mostri della notte.
Negli anni ’70 la Hammer inizia il suo declino, e con essa anche la carriera di Veronica. Ma il suo lascito va oltre la filmografia: ha dimostrato che si può essere icone di bellezza anche recitando in film di serie B, che l’eleganza non dipende dal budget di produzione e che delle belle gambe possono rendere memorabile anche la scena più banale.
Oggi Veronica Carlson è considerata una delle ultime rappresentanti dell’epoca d’oro della Hammer. I fan dell’horror la ricordano con affetto, ma noi di LGDD la celebriamo soprattutto per quelle gambe divine che hanno reso più sopportabili anche i film più terrorizzanti.
E la prossima volta che guardate un vecchio film dell’orrore e vedete l’eroina correre per i corridoi del castello, fate caso alle gambe: se sono perfette anche mentre scappa dal mostro di turno, probabilmente è opera di Veronica Carlson e delle sue colleghe, vere professioniste del fascino gotico!

